West Nile

Con il termine generico di West Nile, letteralmente "Nilo Occidentale", si indicano due diverse malattie, provocate dal medesimo agente, la Febbre del Nilo Occidentale o West Nile Fever (WNF) e l'omonima malattia neuroinvasiva, nota come West Nile Neuro Disease (WNND).


AGENTE CAUSALE E CICLO INFETTIVO

Queste malattie sono provocate da un unico virus, chiamato anch'esso West Nile (West Nile Virus, WNV), appartenente alla famiglia dei Flaviviridae. Fu isolato per la prima volta nel 1937, in Uganda, dal sangue di una donna con sintomatologia febbrile, proveniente dal distretto di West Nile (da cui deriva il nome della malattia). Il WNV è strettamente correlato ai virus che provocano la dengue, la febbre gialla, la febbre Zika e l'encefalite giapponese.

Finora sono stati descritti 9 Lineage (gruppi genetici) del virus (altri Autori descrivono diversi raggruppamenti):

  • Lineage 1: è il più diffuso nel mondo ed è stato a sua volta suddiviso in vari cladi:
    • Clade a: isolato in gran parte dell’Asia, delle Americhe, dell’Africa e dell’Europa;
    • Clade b: isolato solo in Oceania, precedentemente descritto come virus Kunjin.
  • Lienage 2: isolato solo in Africa fino al 2004, poi anche in Europa.
  • Lineage 3 o virus Rabensburg: isolato solo in Repubblica Ceca.
  • Lineage 4: isolato solo in zecche nel Caucaso.
  • Lineage 5: isolato solo in India e talvolta considerato come clade c del Lineage 1.
  • Lineage 6 o spagnolo (putativo): basato su di un piccolo frammento genico isolato in Spagna.
  • Lineage 7: isolato solo in zecche e roditori africani, precedentemente descritto come virus Koutango.
  • Lineage 8 (putativo): isolato solo in zanzare in Senegal.
  • Lineage 9 (putativo): isolato solo in zanzare in Austria, anche descritto come sub-lineage del Lineage 4.

Le infezioni umane sono tutte riconducibili ai Lineage 1 e 2. Quest’ultimo considerato meno patogenico del primo, anche se entrambi i lineage includono ceppi con vari gradi di neuro-invasività nell’uomo. 

Il WNV è mantenuto in natura da un ciclo primario di trasmissione zanzara-uccello-zanzara (ciclo endemico): le zanzare ornitofile adulte (vettori) si infettano pungendo uccelli viremici (ospiti amplificatori). Il WNV, una volta ingerito, è in grado di diffondersi nell'organismo della zanzara, dove si moltiplica localizzandosi a livello delle ghiandole salivari per poi essere trasmesso all'ospite vertebrato. Il periodo di tempo che intercorre dall'assunzione del virus sino alla sua localizzazione nelle ghiandole salivari del vettore viene definito "periodo di incubazione estrinseca" e identifica il periodo che trascorre tra il pasto infettante e il momento in cui la zanzara è di nuovo in grado di trasmettere il virus all'ospite vertebrato. Il ciclo secondario (ciclo epidemicosi manifesta quando, a causa di particolari condizioni ecologiche, ospiti accidentali, come il cavallo e l'uomo, entrano nel ciclo di trasmissione e sono interessati dall'infezione. In questo caso artropodi vettori, chiamati vettori ponte, sono capaci di trasmettere il virus ad ospiti diversi dai volatili come cavalli e uomini. 

Sono considerati ospiti accidentali a fondo cieco l'uomo, gli equidi e altri mammiferi. In questi ospiti, il virus non raggiunge nel torrente circolatorio concentrazioni sufficientemente elevate tali da infettare i vettori e, pertanto, il ciclo di trasmissione non riesce a perpetuarsi
Una delle peculiarità di questo Flavivirus è la possibilità di essere trasmesso da differenti generi e specie di zanzare. I principali vettori competenti sono alcune zanzare ornitofile, appartenenti al genere Culex, sempre strettamente associate alla trasmissione del WNV. In Europa, il virus è stato isolato da 8 specie di zanzare, tra cui Cx. pipiens e Cx. modestus
In particolare, Cx. pipiens è considerato il principale vettore di WNV in Europa
Le zanzare cessano la loro attività durante i mesi freddi, tuttavia è stata dimostrata la capacità del virus di sopravvivere, durante questo periodo, nelle zanzare infette che superano l'inverno in luoghi chiusi. 
Oltre alle zanzare, altre fonti di trasmissione documentate nell'uomo, anche se molto più rare, sono i trapianti di organi, le trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto durante la gravidanza. Per questa ragione, quando in una provincia italiana si evidenzia che il virus ha iniziato a circolare, venendo scoperto in una zanzara, in un uccello, in un cavallo o nell'uomo, le donazioni di sangue e di organi incominciano ad essere sottoposte a controlli particolari per il resto della stagione in cui il vettore è attivo, ossia generalmente almeno fino alla fine di ottobre (si consulti la pagina West Nile Virus stagione 2023 del Centro Nazionale Sangue per la situazione maturata lo scorso anno).

ciclo wnv usutu


SINTOMI E DECORSO DELLA MALATTIA

Nell'uomo, nell'80% dei casi l'infezione è generalmente asintomatica. I sintomi, quando presenti, sono simili a quelli di una sindrome simil-influenzale e sono costituiti da: febbrecefalealinfoadenopatiasintomi gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea), dolorabilità muscolare ed articolaredispnea e rash cutaneo.

Le forme sintomatiche più comuni si manifestano dopo un periodo di incubazione che va dai 2 ai 14 giorni (fino a 21 nell'immunodepresso). 
Generalmente la fase acuta della malattia si risolve in una settimana, ma può permanere a lungo uno stato di debolezza.

Meno dell'1% dei soggetti infettati sviluppa una grave sintomatologia neurologica classificabile in tre sindromi principali: meningiteencefalitepoliomielite (paralisi flaccida acuta). In questo caso la malattia si manifesta con diminuzione dei riflessi tendinei profondidebolezza muscolareparalisi flaccidainsufficienza respiratoriaalterazioni dello stato mentale (confusione, disorientamento, convulsioni, atassia, tremori) fino al coma
La mortalità (meno dello 0,1% delle infezioni totali) è più frequente in pazienti anziani e in persone con deficit del sistema immunitario
Gli equidi (in Europa cavalli, asini e i loro ibridi sterili, bardotti e muli) sono ospiti terminali dell'infezionecome l'uomo, in quanto non sviluppano una viremia tale da infettare i vettori (zanzare) e contribuire così alla prosecuzione del ciclo di trasmissione. Come nell'uomo, anche negli equidi la maggior parte delle infezioni decorre in modo asintomatico, tuttavia nei focolai osservati negli ultimi anni è stato registrato un aumento della percentuale di soggetti con sintomatologia (circa il 10% degli animali infetti). Nei cavalli il periodo d'incubazione va dai 3 ai 15 giorni. I sintomi clinici sono febbreatassiadeficit propriocettiviparalisi di uno o più arti con la conseguente impossibilità dell'animale a mantenere la stazione quadrupedale, fascicolazioni cutaneetremori e rigidità muscolare e talvolta dismetriasonnolenzaipereccitabilità o aggressivitàiperestesiaparesi dei muscoli faccialidella lingua e disfagia
I segni clinici possono risolversi con guarigione in 5-15 giorni oppure progredire rapidamente con morte dei soggetti
Le percentuali di letalità vanno dal 15 al 60% a seconda delle epidemie. In alcuni casi si preferisce sottoporre il soggetto ad eutanasia. Il sistema nervoso centrale presenta lesioni visibili solo a livello microscopico.


TRATTAMENTO E PREVENZIONE

Attualmente per le infezioni da WNV non esiste una terapia specifica né una vaccinazione ad uso umano (sono invece in commercio dei vaccini per i cavalli). La terapia è unicamente di supporto. 
Per la forma febbrile (WNF) possono essere utili antipireticianti-infiammatoriidratazione e riposo
Per la malattia neuroinvasiva (WNND) è invece necessario il ricovero in ospedale, dove i trattamenti somministrati comprendono fluidi intravenosi e respirazione assistita.

La prevenzione consiste nel proteggersi dalle punture delle zanzare ed evitare che queste possano riprodursi facilmente
Pertanto è consigliabile, ad esempio:

  • usare repellenti e indossare pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all'aperto, specie al crepuscolo e dopo il tramonto;
  • usare zanzariere alle finestre (la Cx. pipiens è una zanzara attiva prevalentemente di notte e tende ad entrare nelle abitazioni per compiere il pasto di sangue);
  • svuotare di frequente vasi o altri contenitori (secchi, sottovasi, fusti ecc.) con acqua stagnante;
  • cambiare spesso l'acqua nelle ciotole per gli animali;
  • tenere le piscinette per i bambini in posizione verticale quando non sono usate.

Altre indicazioni valide per tutte le zanzare "domestiche" si possono trovare nelle pagine dedicate alla lotta.


CENNI STORICI E DISTRIBUZIONE ATTUALE

Il WNV è tra gli arbovirus maggiormente diffusi nel mondo essendo presente in tutti i continenti ad eccezione dell'Antartide.
Dopo il primo isolamento in Uganda non vi sono state più segnalazioni fino al 1950, quando nel distretto sanitario di Sinbis, in Egitto, il WNV è stato ritrovato nel sangue di tre bambini apparentemente sani.
Tra gli anni '60 e '80 del secolo scorso il WNV è stato isolato da zanzare, uccelli e mammiferi in diversi paesi in Europa (Spagna, Portogallo, Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Russia), Africa Medio Oriente e in India.
Durante tale periodo in Africa e in India si sono verificate diverse epidemie. La più grave, con circa 3000 casi clinici nell'uomo, si è verificata in Sudafrica nel 1974.
In Africa, pur circolando almeno 4 Lineage, il WNV ha un impatto minimo sulla salute umana, manifestandosi solo sporadici focolai, con una frequenza di forme neuorologiche assai inferiori a quanto accade ad esempio negli Stati Uniti. Ciò nonostante, in un paese come il Senegal, la sieroprevalenza anticorpale nell’uomo, nei cavalli e negli uccelli è intorno all’80%, a testimonianza dell'estrema diffusione del virus.
A partire dagli anni ’90, nei paesi del bacino del Mediterraneo si è registrato un costante aumento delle epidemie.
Al 1999 risale la prima comparsa del WNV nel continente americano: dalla città di New York il virus si è diffuso in tutti gli Stati Uniti interessando uomini, cavalli e uccelli selvatici. Nel corso di tale epidemia è stata segnalata un'elevata mortalità negli uccelli selvatici, soprattutto corvidi.
Successivamente il virus si è diffuso sia verso Nord, interessando il Canada, sia verso Sud raggiungendo il Messico, alcuni stati dell'America Centrale, la regione Caraibica e l'America Meridionale. Dal 2003 il WNV è considerato endemico anche nel Nord America.

DISTRIBUZIONE NELLE AMERICHE
Nel continente americano, gli unici paesi a riportare dati aggiornati sui casi di WN sono gli Stati Uniti e il Canada. Questi i report degli ultimi anni:

USA

Anno Casi clinici WNDD WNF Decessi Fonte del dato
2023* 2.406 1.599 807 -- CDC 2023
2022 1.132 827 305 93 CDC 2022
2021 2.911 2008 903 227 CDC 2021
2020 731 559 172 66 CDC 2020
2019 971 633 338 60 CDC 2019
2018 2.647 1.658 989 167 CDC 2018
2017  2.097 1.425 672 146 CDC 2017
2016 2.149 1.309 840 106 CDC 2016


*dati ancora soggetti a revisione.

CANADA

Anno Casi clinici Fonte del dato
2022 47
(dati preliminari)
Sorveglianza West Nile
in Canada
2021 45
2020 166
2019 45
2018 437
2017 202
2016 162



DISTRIBUZIONE NELL'UNIONE EUROPEA-UE E SPAZIO ECONOMICO EUROPEO-SEE

Secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), nel 2023 negli stati membri dell'Unione Europea (UE) sono stati segnalati 709 casi umani mentre nei paesi limitrofi ne sono stati segnalati 93. Inoltre, sono stati comunicati 67 decessi dovuti alla malattia. I paesi dell'UE hanno anche riportato 153 focolai tra gli equidi e 251 focolai tra gli uccelli (Fonte: Aggiornamento epidemiologico per il 2023 - ECDC).
Nel 2022 erano stati riportati 1.133 casi umani negli stati membri dell'UE e 228 nei paesi confinanti (Fonte: Aggiornamento epidemiologico per il 2022 - ECDC).
Nel 2021 erano stati riportati 139 casi umani negli stati membri dell'UE e 18 casi nei paesi confinanti (FonteAggiornamento epidemiologico per il 2021 - ECDC).
Nel 2020 erano stati riportati 316 casi umani negli stati membri dell'UE17 casi nei paesi confinanti (FonteAggiornamento epidemiologico per il 2020 - ECDC).
Nel 2019 erano stati riportati 443 casi umani negli stati membri dell'UE e 53 casi nei paesi confinanti (Fonte: Report epidemiologico annuale per il 2019 - ECDC).
Nel 2018 erano stati riportati 1.605 casi umani negli stati membri dell'UE e 580 casi nei paesi confinanti (Fonte: Report epidemiologico annuale per il 2018 - ECDC).
Nel 2017 erano stati riportati 208 casi umani negli stati membri dell'UE e 84 casi nei paesi confinanti (Fonte: Report epidemiologico annuale per il 2017 - ECDC).
Nel 2016 erano stati riportati 238 casi umani negli stati membri dell'UE e 267 casi nei paesi confinanti (Fonte: Report epidemiologico annuale per il 2016 - ECDC).

wn human 2013 2023


SITUAZIONE IN ITALIA

Nel 2020, il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano hanno sancito un’intesa sul "Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (PNA) 2020-2025" che comprendono anche la West Nile.

Il primo focolaio italiano di West Nile risale alla tarda estate del 1998 quando, in Toscana si sono verificati alcuni casi in cavalli stabulati nell'area circostante il Padule di Fucecchio. A distanza di 10 anni dalla prima notifica, nell'agosto 2008, il virus è ricomparso in Italia nell'area del delta del Po.

Secondo i dati della sorveglianza epidemiologica nazionale, dal 2008 al 2018 sono stati segnalati e confermati 475 casi umani autoctoni di malattia neuro-invasiva da West Nile (WNND) e 7 importati. La circolazione del virus West Nile (WNV) è stata rilevata in 14 Regioni italiane: Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Veneto (Fonte: Epicentro - Il portale dell'epidemiologia per la sanità pubblica, a cura dell'Istituto superiore di sanità: dati epidemiologici in Italia).

Nel 2018, in Italia (così come in altri Paesi dell'Europa centro-meridionale) è stato registrato un notevole aumento della circolazione del WNV. Complessivamente sono stati segnalati 606 casi umani confermati di West Nile. Di questi, 239 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (WNND) in 6 Regioni (Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Veneto), 299 casi come febbre confermata (WNF) e 68 identificati in donatori di sangue asintomatici. Inoltre, nel 2018, tra i casi neuro-invasivi, sono stati registrati 49 decessi (Fonte: Epicentro - Il portale dell'epidemiologia per la sanità pubblica, a cura dell'Istituto superiore di sanità: dati epidemiologici in Italia).

Nel 2019, sono stati segnalati 56 casi umani di West Nile (25 WNND24 WNF7 donatori di sangue). Inoltre, la sorveglianza veterinaria in cavalli, zanzare, uccelli stanziali e selvatici, ha confermato la circolazione del WNV in pool di zanzare, equidi e uccelli in 7 Regioni (Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Friuli Venezia Giulia e Marche). Le analisi molecolari, eseguite nell'ambito della sorveglianza ornitologica ed entomologica, hanno identificato la circolazione del Lineage 2 del WNV (Fonte: Bollettino N. 17 del 24 dicembre 2019 - IZSAM TERAMO, CESME, ISS). 

Nel 2020, sono stati segnalati 68 casi umani di West Nile (45 WNND, 7 WNF e 16 donatori di sangue). Inoltre, la sorveglianza veterinaria in cavalli, zanzare, uccelli stanziali e selvatici, ha confermato la circolazione del WNV in pool di zanzare, equidi e uccelli in 7 Regioni (Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Campania e Sardegna). Le analisi molecolari, eseguite nell'ambito della sorveglianza ornitologica ed entomologica, hanno identificato la circolazione del Lineage 1 e del Lineage 2 del WNV (Fonte: Bollettino N. 19 del 17 dicembre 2020 - IZSAM TERAMO, CESME, ISS).

Nel 2021, sono stati segnalati 55 casi umani di West Nile, 35 in forma neuro-invasiva (WNND), 5 in forma febbrile (WNF) e 15 donatori di sangue asintomatici. Nessun decesso è stato riportato tra i casi segnalati.
La sorveglianza veterinaria su cavalli, zanzare, uccelli stanziali e uccelli selvatici ha confermato la circolazione del WNV, Lineage 2, in Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Sardegna. Il Lineage 1 è stato rilevato in un pool di zanzare e in un uccello selvatico in provincia di Padova (Fonte: Bollettino N. 19 del 25 novembre 2021 - IZSAM TERAMO, CESME, ISS).

Nel 2022, sono stati segnalati 588 casi umani di West Nile, 295 in forma neuro-invasiva (WNND), 194 in forma febbrile (WNF), 10 casi sintomatici e 89 donatori di sangue asintomatici. Inoltre, tra i casi confermati, sono stati registrati 37 decessi.
La sorveglianza veterinaria su cavalli, zanzare, uccelli stanziali e uccelli selvatici ha confermato la circolazione del WNV, Lineage 1 e Lineage 2, in PiemonteVenetoFriuli Venezia GiuliaEmilia RomagnaLombardiaCalabriaSiciliaCampania e Sardegna. (Fonte: Bollettino N. 21 del 9 novembre 2022 - IZSAM TERAMO, CESME, ISS).

Nel 2023, sono stati registrati in Italia meno casi rispetto all’anno precedente. Complessivamente sono stati segnalati 332 casi umani (di cui solo 2 importati), 190 in forma neuro-invasiva (WNND), 70 in forma febbrile (WNF), 1 caso asintomatico da screening e 71 donatori di sangue asintomatici. Tra i casi confermati, sono stati registrati 27 decessi. La sorveglianza su cavalli, zanzare, uccelli stanziali e selvatici ha confermato la circolazione del WNV Lineage 2 in Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Sicilia, Liguria, Marche, Veneto, Lombardia, Sardegna, Piemonte e Puglia e del Lineage 1 in Emilia-Romagna, Sicilia, Veneto e Campania. (Fonte: Bollettino N. 18 del 9 novembre 2023 - IZSAM TERAMO, CESME, ISS).

     
  ATTENZIONE!  
  In Piemonte la prima positività a WNV in animali/vettori è stata segnalata nel 2014, limitatamente alla Provincia di Alessandria.
Nel 2015, il WNV è stato individuato in 5 province (AL, TO, VC, NO, AT) e c'è stato un caso di malattia neuroinvasiva in provincia di Torino. 
Nel 2016, il WNV è stato individuato in 3 province (AL, TO, VC) e c'è stato un caso di malattia neuroinvasiva in provincia di Novara (Fonte: Report anno 2016 - SEREMI). 
Nel 2017, il WNV è stato individuato in 4 province (NO, VC, CN, AT) e ci sono stati due casi di malattia neuroinvasiva in provincia di Asti (Fonte: Report anno 2017 - SEREMI).
Nel 2018, il WNV è stato individuato in tutte le province e le forme umane sintomatiche confermate sono state 56: 10 febbri e 46 casi di malattia neuroinvasiva (Fonte: Report anno 2018 - SEREMI).
Dal 2019 al 2021, sono stati segnalati 25 casi di West Nile, tutti confermati eccetto 1, classificato come sospetto. Nel 2021, sono stati notificati solo 2 casi; mentre nei due anni precedenti (2019 e 2020) rispettivamente 11 e 12 (Fonte: Report anno 2019/2021 - SEREMI).
Nel 2022, sono stati segnalati 60 casi di West Nile, 56 confermati e 4 classificati come probabili (Fonte: Report anno 2022 - SEREMI).
Nel 2023, il WNV ha circolato in tutte le province e sono stati segnalati 38 casi neuroinvasivi, 5 febbrili e 13 asintomatici in donatori di sangue. (Fonte: Bollettino N. 18 del 9 novembre 2023 - IZSAM TERAMO, CESME, ISS).
 
     

INFOGRAFICHE

Il ciclo di trasmissione della West Nile

I sintomi della West Nile


APPROFONDIMENTI

Documenti utili


Articoli utili


Stagione estivo-autunnale 2023: bollettini epidemiologici, a cura del reparto di Epidemiologia delle malattie infettive (Cnesps-Iss) con il contributo del Dipartimento di Malattie infettive parassitarie immunomediate (Mipi) dell'Istituto superiore di sanità


Stagione estivo-autunnale 2022: bollettini epidemiologici, a cura del reparto di Epidemiologia delle malattie infettive (Cnesps-Iss) con il contributo del Dipartimento di Malattie infettive parassitarie immunomediate (Mipi) dell'Istituto superiore di sanità


Stagione estivo-autunnale 2021: bollettini epidemiologici, a cura del reparto di Epidemiologia delle malattie infettive (Cnesps-Iss) con il contributo del Dipartimento di Malattie infettive parassitarie immunomediate (Mipi) dell'Istituto superiore di sanità


Stagione estivo-autunnale 2020: bollettini epidemiologici, a cura del reparto di Epidemiologia delle malattie infettive (Cnesps-Iss) con il contributo del Dipartimento di Malattie infettive parassitarie immunomediate (Mipi) dell'Istituto superiore di sanità


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