Dengue

La dengue (o, secondo alcuni Autori, il dengue, termine spagnolo verosimilmente derivato dallo swahili "dinga", che significa crampo), detta anche "febbre spacca-ossa" a causa degli intensi dolori muscolo-scheletrici che provoca, è una malattia virale solitamente assente nel nostro Paese, dove però può essere introdotta e dare origine a casi autoctoni grazie alla presenza di un vettore competente, la zanzara tigre.


AGENTE CAUSALE E CICLO INFETTIVO

Il responsabile di questa malattia è un Flavivirus, trasmesso dalle stesse zanzare che possono trasmettere i virus della chikungunya e dello Zika, in particolar modo da Aedes aegypti e, in misura minore, da Aedes albopictus. Si conoscono 4 diversi sierotipi del virus (DENV-1, DENV-2, DENV-3 e DENV-4) patogeni per l’uomo tutti discendenti dei lineage ancestrali che ancora oggi circolano nelle foreste del sud-est asiatico e dell'Africa occidentale tra primati non umani e zanzare arboree del genere Aedes (ciclo selvatico).Un paziente colpito da un sierotipo e successivamente guarito rimarrà per sempre immune a quel sierotipo, ma l'immunità agli altri sierotipi è solo parziale e temporanea e successive infezioni da altri sierotipi aumentano il rischio di sviluppare la forma severa della malattia.

ciclo chik den zika


SINTOMI E DECORSO DELLA MALATTIA

Lo spettro della malattia può variare da una forma lieve tipo simil-influenzale (forma classica), a una forma emorragica grave che può progredire fino alla sindrome da shock.
La malattia si manifesta dopo un'incubazione di 2-15 giorni (in media 4-7 giorni), ha esordio improvviso nella forma emorragica.
Nella forma lieve i sintomi sono: febbre altaartralgiacefalea intensa e rash cutaneo.
Nella forma emorragica, generalmente dopo un breve periodo di defervescenza, fa seguito un peggioramento dei sintomi (3-7 gg dopo l’inizio della febbre). Sintomi d'allarme frequenti ma non indispensabili sono dolori addominalivomitoletargiasanguinamentiepatomegaliaaccumulo di liquidiaumento dell'ematocrito e diminuzione delle piastrine.
La febbre emorragica e lo shock si manifestano in meno dell'1% dei casi dei pazienti e sono associate a genotipi virali ("virulenti"), all'età, a fattori genetici e, soprattutto, a precedente esposizione.
La forma lieve è generalmente a decorso benigno e si autolimita, con remissione dei sintomi dopo circa 4 settimane. Una condizione di affaticamento può permanere anche per settimane dopo la risoluzione clinica della malattia. Il tasso di letalità è inferiore all'1%.
Nella forma emorragica, se il paziente viene ricoverato, si può avere una remissione dei sintomi, ma se la malattia non viene curata, il paziente può subire uno shock seguito da collasso circolatorio. Senza un adeguato trattamento il paziente può morire in 12-24 ore. Il tasso medio di mortalità è del 10-20%.
Come malattia tropicale, la dengue è seconda per importanza solo alla malaria!
Il virus generalmente permane nel sangue del paziente (viremia) fino a 5 giorni dopo la comparsa dei sintomi (anche se si sono registrati casi di viremia più lunga), durante i quali se viene punto da una zanzara competente (es. zanzara tigre), la malattia può venir propagata.


TRATTAMENTO E PREVENZIONE

È da poco disponibile anche in Italia un vaccino adatto anche a chi non ha mai contratto il virus nel corso della sua vita. 
Una volta contratta la malattia, per la quale non esiste un trattamento medico specifico, la terapia è basata sulla somministrazione di farmaci sintomatici (antipiretici, antinfiammatori), riposo a lettoreintegrazione dei fluidi ed esercizi per lenire la rigidità e i dolori articolari. Occorre evitare: salicilati (per la tendenza emorragica), antibiotici e corticosteroidi (vanno evitati durante la fase acuta della malattia). 

La prevenzione consiste innanzitutto nell’impedire o ridurre al minimo le punture delle zanzare. 
La base per una buona risposta in caso di introduzione accidentale del virus è invece la sorveglianza.


CENNI STORICI E DISTRIBUZIONE ATTUALE

La prima epidemia, attestata storicamente, riconducibile a questa malattia risale alla fine del XVIII secolo e coinvolse ben tre continenti (America settentrionale, Africa e Asia).
Negli ultimi 50 anni, l'incidenza della dengue in tutto il mondo è aumentata di 30 volte, in gran parte come conseguenza della crescita delle città e dell'aumento dei viaggi.
Secondo le stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, in tutto il mondo ogni anno possono verificarsi dai 50 ai 100 milioni di casi di dengue. Tuttavia, nuove ricerche dell'Università di Oxford e del Wellcome Trust, che utilizzano approcci cartografici, stimano che le infezioni possano essere in realtà addirittura 390 milioni e un altro studio ipotizza che, in tutto il mondo, le persone a rischio di contrarre la dengue siano 3,9 miliardi in 128 paesi.
Prima del 1970, solo 9 paesi erano stati colpiti da gravi epidemie di dengue. Attualmente la malattia è endemica in oltre 100 paesi di Africa, Americhe, Mediterraneo orientale, Asia sudorientale e Pacifico occidentale. Le regioni delle Americhe, Asia sudorientale e Pacifico occidentale sono le più gravemente colpite.

DISTRIBUZIONE NELLE AMERICHE, IN ASIA E IN AFRICA
Secondo PLISA, la Piattaforma di informazione sanitaria per le Americhe, negli ultimi tre anni nel continente si sono registrati oltre 8.600.000 casi sospetti e più di 4.000 decessi. Il record dei casi riportati nel 2019 (oltre 3.190.850 casi sospetti e più di 1.770 decessi) è stato tristemente superato nel 2023, con oltre 4.565.000 casi sospetti, oltre 2 milioni dei quali confermati da analisi di laboratorio e 2.340 decessi. Il 2024 si è aperto con oltre mezzo milione di casi registrati in Brasile in sole sei settimane.

Casi di dengue in America dal 2018

Anno Casi sospetti Decessi
2018 757.961 345
2019 3.181.384 1.823
2020 2.331.840 1.031
2021 1.269.271 437
2022 2.812.204 1.290
2023* 4.569.819 2.363
totali 14.922.479 7.289


*dati ancora soggetti a revisione.

L'ECDC ha segnalato che, nel corso del 2023, i Paesi maggiormente colpiti sono stati Brasile, Bangladesh, Messico, Perù e Burkina Faso.
In una recente Allerta epidemiologica denominata "Aumento dei casi di dengue nella Regione delle Americhe - 16 febbraio 2024", l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha segnalato che, nel corso del 2023, sono stati 23 i Paesi che hanno registrato focolai di dengue con casi in eccesso rispetto alla normale aspettativa: Argentina, Belize, Bolivia, Brasile, Colombia, Costa Rica, Repubblica Dominicana, Ecuador, Grenada, Guadalupa, Guatemala, Honduras, Saint Martin, Giamaica, Martinica, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Porto Rico, Saint Barthélemy e Suriname. Inoltre, nella sezione emergenze del suo sito, ha segnalato epidemie di dengue in Bangladesh (agosto) e Ciad (ottobre).

Secondo l’Asian Dengue Voice & Action group (ADVA) in Asia nel 2023 sono stati segnalati oltre 800.000 casi e 1.600 morti. I paesi più colpiti sono stati le Filippine, la Malaysia, la Tailandia e il Vietnam.
I CDC (Centers for Disease Control and Prevention) statunitensi hanno aggiornato lo Yellow Book, che illustra le zone del mondo a rischio di trasmissione del virus dengue inserendo per la prima volta le aree europee in cui si sono verificati casi autoctoni tra quelle con “rischio sporadico o incerto”.

yellow book america 2024

yellow book asia 2024

   

yellow book africa 2024

Mappe del rischio nelle Americhe e nei Caraibi, in Africa e in Europa, in Asia e in Oceania (fonte CDC - Yellow Book 2024).


DISTRIBUZIONE NELL'UNIONE EUROPEA-UE E SPAZIO ECONOMICO EUROPEO-SEE
In Europa ci sono stati più di 270 casi di comprovata trasmissione autoctona di dengue fin dal 2010, mentre i casi d'importazione sono alcune migliaia ogni anno.
Dal 2010 al 2021 i Paesi interessati da casi autoctoni sono stati la Croazia (3 casi certi e 7 probabili in un unico focolaio nel 2010), la Francia (111 casi dal 2010 al 2022), la Spagna (13 casi tra il 2018 e il 2022) e l'Italia (11 casi in un unico focolaio nel 2020).
Nel 2022, sono stati identificati alcuni focolai di trasmissione di dengue che hanno causato 65 casi autoctoni in Francia e 6 casi autoctoni in Spagna.
Nel 2023, sono stati identificati alcuni focolai di trasmissione di dengue che hanno causato 43 casi autoctoni in Francia, 82 casi autoctoni in Italia e 3 casi autoctoni in Spagna.

Anno Paese e località Casi autoctoni Probabile periodo di circolazione
2010 Croazia,
Isola di Korcula e penisola di Peljesac
10 Agosto-Ottobre
2010 Francia,
Dipartimento delle Alpi Marittime
2 Agosto-Settembre
2013 Francia,
Dipartimento delle Bocche del Rodano
1 Settembre-Ottobre
2014 Francia,
Dipartimenti del Var e delle Bocche del Rodano
4 Luglio-Settembre
2015 Francia,
Dipartimento del Gard
8 Luglio-Settembre
2018 Francia,
Dipartimenti delle Alpi Marittime, dell'Hérault e del Gard
8 Settembre-Ottobre
2018 Spagna,
Regione della Catalogna, Regione della Murcia o Provincia di Cadice
6 Agosto-Ottobre
2019 Spagna,
Regione della Catalogna
1 Settembre
2019 Francia,
Dipartimenti delle Alpi Marittime e del Rodano
9 Luglio-Settembre
2020 Francia,
Dipartimenti dell'Hérault, del Var, delle Alpi Marittime e del Gard
13 Luglio-Ottobre
2020 Italia,
Regione del Veneto
11 Agosto
2021 Francia,
Dipartimento del Var
1 Luglio
2022 Francia,
Dipartimenti dei Pirenei Orientali, degli Alti Pirenei, dell'Alta Garonna, del Tarn e della Garonna,
del Var, delle Alpi Marittime e della Corsica del Sud
65 Luglio-Settembre
2022 Spagna,
Ibiza
6 Agosto-Ottobre
2023 Francia,

 Dipartimenti del Île-de-France, Bocche del Rodano, Pirenei Orientali, Hérault, Gard,
Alpi Marittime, Alvernia Rodano Alpi

43 Luglio-Ottobre
2023 Italia,

 Province di Lodi, Roma e Latina

82 Fine di Luglio-Novembre
2023 Spagna,

 Regione della Catalogna

3 Agosto-Ottobre


Trasmissione autoctona del virus dengue nell'UE/SEE, 2010-2023 (Fonte ECDC)
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SITUAZIONE IN ITALIA

In Italia il vettore potenzialmente più competente per il DENV è Aedes albopictus, meglio conosciuta come "zanzara tigre". Introdotta nel 1990 e attualmente stabile e diffusa in tutto il paese fino a quote collinari, soprattutto nei centri abitati, stagionalmente può raggiungere densità molto elevate tali da consentire la trasmissione locale del virus laddove introdotto nella stagione propizia.
In Italia ci sono stati almeno cinque focolai, non collegati tra loro, di trasmissione autoctona del virus. Il primo è stato registrato nel 2020 in Veneto (comune di Montecchio Maggiore) con una decina di casi mentre quattro riguardano il 2023, con una quarantina di casi in provincia di Lodi, 2 in provincia di Latina, 38 a Roma e 1 ad Anzio. I casi d’importazione negli ultimi anni sono invece stati 108 nel 2018, 185 nel 2019, 19 nel 2020, 11 nel 2011, 117 nel 2022 e 280 nel 2023 (il calo del biennio 2020-2021 è probabilmente dovuto al ridotto numero di viaggi effettuati per la situazione emergenziale legata alla pandemia da COVID-19).

Nel 2020, il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano hanno sancito un’intesa sul "Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (PNA) 2020-2025" che comprendono anche la dengue.

     
  ATTENZIONE!  
  Nel 2016, in Piemonte, sono stati segnalati 13 casi confermati di dengue. Si è trattato esclusivamente di casi sporadici importati. Le diagnosi hanno riguardato solo viaggiatori, provenienti da Paesi con trasmissione accertata di dengue: Venezuela, Repubblica Dominicana, Tailandia, Perù, Messico, India, Nepal (Fonte: Report anno 2016 - SEREMI). 
Nel 2017, sono stati segnalati 18 casi confermati di dengue. Si è trattato esclusivamente di casi sporadici importati. Le diagnosi hanno riguardato solo viaggiatori, provenienti da Paesi con trasmissione accertata di dengue: Maldive, Vietnam, Thailandia, Benin, Messico, India, Myanmar, Sri Lanka, Stati Uniti (Fonte: Report anno 2017 - SEREMI). 
Nel 2018, sono stati segnalati 9 casi confermati di dengue. Si è trattato esclusivamente di casi sporadici importati. Le diagnosi hanno riguardato solo viaggiatori, provenienti da Paesi con trasmissione accertata di dengue: Tailandia, Filippine, India, Indonesia, Angola e Cuba (Fonte: Report anno 2018 - SEREMI). 
Dal 2019 al 2021, sono stati segnalati 33 casi, si è trattato prevalentemente (27 su 33) di diagnosi avvenute nel 2019. I casi confermati sono stati 30, 3 sono stati classificati come probabili. Si è trattato esclusivamente di casi sporadici importati (Fonte: Report anno 2019/2021 - SEREMI).
Nel 2022, sono stati segnalati 7 casi confermati di dengue (Fonte: Report anno 2022, ed. 2023 - SEREMI).
Nel 2023, sono stati segnalati 28 casi confermati di dengue (Fonte: Dati della dashboard "Arbovirosi in Italia 2023", ancora in fase di consolidamento). Si tratta sempre di casi sporadici importati. 
 
     

INFOGRAFICHE

Se viaggi in aree in cui è presente la dengue

Le complicazioni della dengue

Ti sei ammalato di dengue o chikungunya?

Ti sei ammalato di chikungunya, dengue o Zika?

Caratteristiche della zanzara tigre (Aedes albopictus)

Caratteristiche della zanzara della febbre gialla o stegomia (Aedes aegypti)


APPROFONDIMENTI

Documenti utili


Articoli


Siti di riferimento in Italia


Siti di riferimento in Europa


Siti di riferimento nel Mondo


Strumenti

  • Zanzare: le mappe di distribuzione Ecdc. Sul sito dell’Ecdc sono disponibili per operatori e cittadini le mappe di distribuzione delle zanzare (Vector Maps). L'obiettivo è fornire a decisori e popolazione informazioni aggiornate sulla diffusione di questi vettori mostrando anche il livello di distribuzione regionale.
aedes aegypti 2023 10       aedes albopictus 2023 10

Pagina aggiornata a marzo 2024. Links verificati il 19 marzo 2024.