Dengue

La dengue (o, secondo alcuni Autori, il dengue, termine spagnolo verosimilmente derivato dallo swahili "dinga", che significa crampo), detta anche "febbre spacca-ossa" a causa degli intensi dolori muscolo-scheletrici che provoca, è una malattia infettiva ad eziologia virale caratterizzata da un quadro simil-influenzale anche severo, la cui gravità è molto variabile. Solitamente questa malattia è assente nel nostro Paese ma può essere introdotta e dare origine a casi autoctoni, grazie alla presenza di un vettore competente: la zanzara tigre.


AGENTE CAUSALE E CICLO INFETTIVO

Il responsabile di questa malattia è un Flavivirus, appartenente alla famiglia Flaviviridae. Il virus si trasmette all'uomo, che rappresenta l'ospite principale, attraverso la puntura di zanzare infette del genere Aedes: l'Aedes aegypti è considerato il vettore principale, ma anche Aedes albopictus (zanzara tigre), sebbene meno competente, è in grado di trasmettere l'infezione. Si conoscono 4 diversi sierotipi del virus (DENV-1, DENV-2, DENV-3 e DENV-4), patogeni per l'uomo, tutti discendenti dei lineage ancestrali che ancora oggi circolano nelle foreste del sud-est asiatico e dell'Africa occidentale tra primati non umani e zanzare arboree del genere Aedes (ciclo selvatico).
L'infezione provoca un'immunità persistente nei confronti dello stesso sierotipo, ma parziale e fugace nei confronti degli altri. Tutti e 4 i sierotipi sono stati associati con la febbre dengue emorragica ma le maggiori epidemie sono state causate da DENV-2, DENV-3 e DENV-4.


ciclo chik den zika


SINTOMI E DECORSO DELLA MALATTIA

(Le informazioni sulle malattie presenti in questo sito hanno uno scopo puramente informativo e non sostituiscono il parere di un medico. Consulta sempre il tuo medico per qualsiasi problema di salute!)

Nella maggior parte dei casi, l’infezione è asintomatica o al massimo caratterizzata da una malattia febbrile, ma si può arrivare anche a forme gravi, che colpiscono circa il 5% dei casi sintomatici.
Il periodo di incubazione va dai 3 ai 14 giorni, mentre il periodo medio di incubazione è di 4-7 giorni. Il virus permane nel sangue del paziente (viremia) generalmente fino a 5 giorni dopo la comparsa dei sintomi, anche se si sono registrati casi di viremia più lunga, durante i quali se viene punto da una zanzara competente (es. zanzara tigre), la malattia può venir propagata.

Nel 2009, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha prodotto delle nuove linee guida in cui la categorizzazione in livelli di gravità dei casi di malattia sintomatica è stata riveduta in febbre dengue "con" o "senza" segnali d’allarme e dengue severa.

La forma lieve della malattia, detta febbre da dengue o dengue fever (DF), è caratterizzata da febbre e altri sintomi poco specifici e può essere accompagnata o meno da "segnali di allarme". Sono considerate probabili febbri da dengue senza segnali di allarme, i casi di pazienti che vivono o hanno recentemente viaggiato in aree endemiche per l’infezione che presentano febbre e almeno due tra i seguenti sintomi: nausea o vomito, irritazione della pelle (rash cutaneo), dolore - tra cui dolore retrooculare e/o altri sintomi oculari -, positività al test di fragilità capillare e diminuzione dei globuli bianchi circolanti (leucopenia). La conferma viene data solo da specifici test di laboratorio.

I segnali di allarme che impongono una rigorosa osservazione, l'intervento di un medico ed, eventualmente, il ricovero in ospedale, comprendono: dolori addominali, vomito persistente, evidente accumulo di liquidi negli spazi tra gli organi (asciti, versamenti pleurici), sanguinamenti delle mucose, stato di estrema stanchezza o sonnolenza (letargia), irrequietezza, ingrossamento del fegato (epatomegalia) e aumento dell’ematocrito, dovuto a perdita di plasma e non a un reale aumento dei globuli rossi, con rapida diminuzione delle piastrine.

Le forme più gravi della malattia, collettivamente note come dengue severa, comprendono tre diverse condizioni cliniche:

  • aumento della permeabilità capillare, con grave perdita di plasma verso i tessuti circostanti, fino allo shock per dengue (dengue shock syndrome o DSS) e/o a insufficienza respiratoria (distress respiratorio) dovuta all’accumulo di liquidi nelle pleure;
  • grave sanguinamento (dengue hemorrhagic fever o DHF);
  • grave danno agli organi, tra cui il fegato con aumenti a valori altissimi degli enzimi epatici nel plasma, il sistema nervoso centrale con alterazione dello stato di coscienza e il cuore con sviluppo di un'infiammazione del tessuto muscolare (miocardite).

La malattia grave, dengue severa, si verifica in meno dell’1% dei casi ed è associata a genotipi virali più "virulenti", all'età, a fattori genetici (marcatori immunologici di dengue) e, soprattutto, a precedente esposizione a sierotipi diversi del virus o a virus molto simili come, ad esempio, Zika.

I bambini corrono un rischio maggiore di sviluppare una forma grave di malattia in quanto meno capaci degli adulti di compensare le perdite di plasma a livello dei capillari mentre gli anziani, a causa di patologie pregresse, sviluppano sintomatologie maggiori.

L’infezione e la successiva remissione protegge per tutta la vita dallo sviluppo della malattia da reinfezione con lo stesso ceppo virale e, per alcuni mesi, anche dalla reinfezione con un sierotipo diverso. Per i successivi due anni si è invece protetti solo dalle forme gravi della malattia. Poi, però, con una reinfezione con sierotipo diverso si ha una maggior probabilità di manifestare forme gravi rispetto a una prima infezione. Eventuali successive infezioni, terze, quarte ecc., sono invece generalmente asintomatiche o caratterizzate da sintomi lievi.


TRATTAMENTO E PREVENZIONE

(Le informazioni sulle malattie presenti in questo sito hanno uno scopo puramente informativo e non sostituiscono il parere di un medico. Consulta sempre il tuo medico per qualsiasi problema di salute!)

Non esiste, allo stato attuale, un trattamento antivirale specifico. Il trattamento è sintomatico e si basa sull'uso di farmaci per abbassare la febbre, sul riposo a letto e sulla somministrazione di liquidi per combattere la disidratazione.
Esercizi aerobici a basso impatto possono essere utili per migliorare la rigidità e i dolori articolari del mattino.
Per quanto riguarda la prevenzione, sono a oggi disponibili sul mercato due vaccini in grado di proteggere da tutti e quattro i più comuni sierotipi di dengue (tetravalenti), formulati con virus vivi attenuati, che hanno ottenuto l’autorizzazione all’immissione in commercio anche in Italia. 

La misura preventiva più efficace contro la dengue consiste nell’evitare di entrare in contatto con le zanzare vettore del virus.
La base per una buona risposta in caso di introduzione accidentale del virus in Italia è invece la sorveglianza.


CENNI STORICI E DISTRIBUZIONE ATTUALE

La prima epidemia, attestata storicamente, riconducibile a questa malattia risale alla fine del XVIII secolo e coinvolse ben tre continenti (America settentrionale, Africa e Asia).
Negli ultimi decenni, l'incidenza della dengue è aumentata notevolmente in tutto il mondo, in gran parte come conseguenza della crescita delle città e dell'aumento dei viaggi.
Secondo le attuali stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, circa la metà della popolazione mondiale è oggi a rischio dengue, con dai 100 ai 400 milioni di infezioni che si verificano ogni anno. 
Prima del 1970, solo 9 paesi erano stati colpiti da gravi epidemie di dengue. Attualmente la malattia è endemica in oltre 100 paesi di Africa, Americhe, Mediterraneo orientale, Asia sudorientale e Pacifico occidentale. Le regioni delle Americhe, Asia sudorientale e Pacifico occidentale sono le più gravemente colpite. Recentemente la dengue si sta diffondendo in nuove aree dell'Europa, del Mediterraneo orientale e del Sud America.

DISTRIBUZIONE NELLE AMERICHE, IN ASIA E IN AFRICA
Secondo PLISA, la Piattaforma di informazione sanitaria per le Americhe, negli ultimi tre anni nel continente si sono registrati oltre 20.425.000 casi sospetti e più di 11.900 decessi. Il record dei casi riportati nel 2023 è stato tristemente superato nel 2024, con oltre 13 milioni di casi sospetti e 8.151 decessi.

Casi di dengue nelle Americhe dal 2018

Anno Casi sospetti Casi confermati Decessi
2018 758.750 215.367 345
2019 3.181.838 1.414.533 1.823
2020 2.331.932 1.009.324 1.031
2021 1.269.369 526.514 437
2022 2.815.920 1.369.917 1.290
2023 4.594.823 2.053.822 2.467
*2024 13.017.982 6.895.760 8.151
totali 27.970.614 13.485.237 15.544


*dati ancora soggetti a revisione.
Fonte: PAHO - Plisa Health Information Platform for the Americas.

L'ECDC ha recentemente pubblicato un aggiornamento epidemiologico che sottolinea come, a livello globale, dall’inizio del 2024, si sono verificati oltre 14 milioni di casi di dengue e oltre 10.000 decessi correlati. La maggior parte dei casi è stata segnalata nella regione delle Americhe (oltre 12 milioni di casi nel 2024, il 53% dei quali è stato confermato in laboratorio, e oltre 7.000 decessi). Il Brasile ha segnalato il maggior numero di casi, seguito da ArgentinaMessicoColombiaParaguay e Perù.

Sempre nel 2024, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nella sezione emergenze del suo sito, ha pubblicato un aggiornamento globale che descrive l'aumento sostanziale dei casi di degue e ha successivamente segnalato casi di dengue localmente acquisiti in Iran.

Secondo l’Asian Dengue Voice & Action group (ADVA) in Asia nel 2024 sono stati segnalati oltre 940.000 casi e più di 2.280 morti. I paesi più colpiti sono stati l'Indonesia, le Filippine, l'India, la Malesia, il Vietnam e la Thailandia.

I CDC (Centers for Disease Control and Prevention) statunitensi hanno aggiornato lo Yellow Book, che illustra le zone del mondo a rischio di trasmissione del virus dengue inserendo per la prima volta le aree europee in cui si sono verificati casi autoctoni tra quelle con “rischio sporadico o incerto”.

yellow book america 2024

yellow book asia 2024

   

yellow book africa 2024

Mappe del rischio nelle Americhe e nei Caraibi, in Africa e in Europa, in Asia e in Oceania.
Fonte: CDC - Yellow Book 2024.


DISTRIBUZIONE NELL'UNIONE EUROPEA-UE E SPAZIO ECONOMICO EUROPEO-SEE
In Europa ci sono stati più di 570 casi di comprovata trasmissione autoctona di dengue a partire dal 2010, mentre i casi d'importazione sono alcune migliaia ogni anno.

Dal 2010 al 2024, i Paesi interessati da focolai di trasmissione autoctona del virus DENV sono stati: Croazia, Francia, Spagna e Italia.

Anno Paese e località Casi autoctoni Probabile periodo di circolazione
2010 Croazia,
Isola di Korcula e penisola di Peljesac
10 Agosto-Ottobre
2010 Francia,
Dipartimento delle Alpi Marittime
2 Agosto-Settembre
2013 Francia,
Dipartimento delle Bocche del Rodano
1 Settembre-Ottobre
2014 Francia,
Dipartimenti del Var e delle Bocche del Rodano
4 Luglio-Settembre
2015 Francia,
Dipartimento del Gard
8 Luglio-Settembre
2018 Francia,
Dipartimenti delle Alpi Marittime, dell'Hérault e del Gard
8 Settembre-Ottobre
2018 Spagna,
Regione della Catalogna, Regione della Murcia o Provincia di Cadice
6 Agosto-Ottobre
2019 Spagna,
Regione della Catalogna
1 Settembre
2019 Francia,
Dipartimenti delle Alpi Marittime e del Rodano
9 Luglio-Settembre
2020 Francia,
Dipartimenti dell'Hérault, del Var, delle Alpi Marittime e del Gard
13 Luglio-Ottobre
2020 Italia,
Regione del Veneto
11 Agosto
2021 Francia,
Dipartimento del Var
1 Luglio
2022 Francia,
Dipartimenti dei Pirenei Orientali, degli Alti Pirenei, dell'Alta Garonna, del Tarn e della Garonna,
del Var, delle Alpi Marittime e della Corsica del Sud
65 Luglio-Settembre
2022 Spagna,
Ibiza
6 Agosto-Ottobre
2023 Francia,

 Dipartimenti del Île-de-France, delle Bocche del Rodano, dei Pirenei Orientali, dell'Hérault, del Gard,
delle Alpi Marittime, e dell'Alvernia Rodano Alpi

45 Luglio-Ottobre
2023 Italia,

 Province di Lodi, Roma e Latina

82 Fine di Luglio-Novembre
2023 Spagna,

 Regione della Catalogna

3 Agosto-Ottobre
2024 Francia,

Dipartimenti delle Alpi Marittime, dell'Alvernia Rodano Alpi, dell'Hérault, dei Pirenei Orientali
o della Lozère (Losera), della Vaucluse (Vauclusa) e del Var.

83 Metà Giugno - Ottobre
2024 Italia,

 Abruzzo, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Toscana e Veneto

213 Agosto - Ottobre
2024 Spagna,

 Regione della Catalogna (provincia di Tarragona)

8 Agosto - Settembre


Trasmissione autoctona del virus dengue nell'UE/SEE, 2010-2024
.
Fonte: ECDC.

dengue eu 2010 2024

Trasmissione autoctona del virus dengue nell'UE/SEE, 2010-2024.
Fonte: ECDC, cartogramma del 11 ottobre 2024.


SITUAZIONE IN ITALIA

In Italia il vettore potenzialmente più competente per il DENV è Aedes albopictus, meglio conosciuta come zanzara tigre.
Introdotta nel 1990 e attualmente stabile e diffusa in tutto il paese fino a quote collinari, soprattutto nei centri abitati, stagionalmente può raggiungere densità molto elevate tali da consentire la trasmissione locale del virus laddove introdotto nella stagione propizia.

Dal 2020 al 2024, le Regioni interessate da focolai di trasmissione autoctona del virus DENV sono state: Veneto, Lombardia, Lazio, Marche, Emilia Romagna e Abruzzo.

Anno Provincia e località Regione Casi autoctoni Fonte
2020 Vicenza,
Montecchio Maggiore
Veneto 11 EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
2023 Lodi,
Castiglione d’Adda
Lombardia 41 EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
2023 Roma,
Roma e Anzio
Lazio 38 (Roma)
1 (Anzio)
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
2023 Latina,
Latina
Lazio 2 EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
2024 Pesaro e Urbino,
Fano
Marche 143 EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
2024 Reggio Emilia,
Albinea
Emilia Romagna 35 EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
2024 Brescia,
Cazzago San Martino
Lombardia 12 EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
2024 Chieti,
Ortona
Abruzzo 15 EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica

 

Il focolaio più ampio, con 143 casi di infezione tutti sintomatici, si è verificato nelle Marche durante il 2024. Inoltre, nel 2024, oltre ad altri focolai di più piccole dimensioni, sono stati segnalati anche casi sporadici in Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Marche.

Dal 2018 al 2024, in Italia, sono stati segnalati anche diversi casi di importazione.

Anno Casi importati Fonte
2018 108 EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
2019 185 EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
2020 23 EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
2021 11 EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
2022 117 EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
2023 295 EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
2024 480 EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica

 

Il calo del biennio 2020-2021 è probabilmente dovuto al ridotto numero di viaggi effettuati per la situazione emergenziale legata alla pandemia da COVID-19.

Nel 2020, il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano hanno sancito un’intesa sul "Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (PNA) 2020-2025" che comprende anche la dengue.

     
  FOCUS SUL PIEMONTE  
  Sino al 2024, in Piemonte, sono stati segnalati esclusivamente casi sporadici, tutti di importazione.
Nel 2016, sono stati segnalati 13 casi confermati; le diagnosi hanno riguardato solo viaggiatori provenienti da Paesi con trasmissione accertata di dengue: India, Messico, Nepal, Perù, Repubblica Dominicana, Thailandia e Venezuela (Fonte: Report anno 2016 - SEREMI). 
Nel 2017, sono stati segnalati 18 casi confermati; le diagnosi hanno riguardato solo viaggiatori provenienti da Paesi con trasmissione accertata di dengue: Benin, India, Maldive, Messico, Myanmar, Sri Lanka, Stati Uniti, Thailandia e Vietnam (Fonte: Report anno 2017 - SEREMI). 
Nel 2018, sono stati segnalati 9 casi confermati; le diagnosi hanno riguardato solo viaggiatori provenienti da Paesi con trasmissione accertata di dengue: Angola, Cuba, Filippine, India, Indonesia e Thailandia (Fonte: Report anno 2018 - SEREMI). 
Dal 2019 al 2021, sono stati segnalati 33 casi, si è trattato prevalentemente (27 su 33) di diagnosi avvenute nel 2019. I casi confermati sono stati 30, 3 sono stati classificati come probabili. Le diagnosi hanno riguardato solo viaggiatori provenienti da Paesi con trasmissione accertata di dengue: Bangladesh, Brasile, Cambogia, Cuba, Emirati Arabi Uniti, Guatemala, India, Indonesia, Maldive, Mozambico, Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Dominicana, Somalia, Thailandia e Zanzibar (Fonte: Report anno 2019/2021, ed. 2022 - SEREMI).
Nel 2022, sono stati segnalati 7 casi confermati; le diagnosi hanno riguardato solo viaggiatori provenienti da Paesi con trasmissione accertata di dengue: Brasile, Cuba, India e Maldive (Fonte: Report anno 2022, ed. 2023 - SEREMI).
Nel 2023, sono stati segnalati 28 casi confermati; le diagnosi hanno riguardato solo viaggiatori provenienti da Paesi con trasmissione accertata di dengue: Arabia saudita, Bangladesh, Brasile, Costa d'avorio, Costarica, Cuba, Repubblica Dominicana, India, Indonesia, Martinica, Messico, Panama, Perù, Sri Lanka (Ceylon) e Thailandia (Fonte: Report anno 2023, ed. 2024 - SEREMI).
Nel 2024, sono stati segnalati 42 casi confermati; le diagnosi hanno riguardato solo viaggiatori provenienti da Paesi con trasmissione accertata di dengue (Fonte: Dati della dashboard "Arbovirosi in Italia 2024").
 
     

INFOGRAFICHE

Se viaggi in aree in cui è presente la dengue

Le complicazioni della dengue

Ti sei ammalato di dengue o chikungunya?

Ti sei ammalato di chikungunya, dengue o Zika?

Caratteristiche della zanzara tigre (Aedes albopictus)

Caratteristiche della zanzara della febbre gialla o stegomia (Aedes aegypti)


APPROFONDIMENTI

Documenti utili


Articoli


Siti di riferimento in Italia


Siti di riferimento in Europa


Siti di riferimento nel Mondo


Strumenti

  • Zanzare: le mappe di distribuzione Ecdc. Sul sito dell’Ecdc sono disponibili per operatori e cittadini le mappe di distribuzione delle zanzare (Vector Maps). L'obiettivo è fornire a decisori e popolazione informazioni aggiornate sulla diffusione di questi vettori mostrando anche il livello di distribuzione regionale.
aedes aegypti 2024 05       aedes albopictus 2024 07

Pagina aggiornata a gennaio 2025. Links verificati il 21 gennaio 2025.

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