22/06/2020 - West Nile Virus stagione 2020 (1° aggiornamento ECDC)

ECDC WNF 1706

Dall'inizio della stagione di trasmissione e sino al 17 giugno 2020, gli Stati membri dell'Unione Europea hanno segnalato un caso umano confermato nel distretto di Buzau in Romania. Non sono stati segnalati altri casi dai paesi limitrofi.

 

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19/06/2020 - Secondo turno di sorveglianza entomologica (2020)

conta sorv 2

Questa settimana si è concluso il secondo turno di sorveglianza entomologica della stagione sulla circolazione dei virus West Nile e Usutu.
Zone sorvegliate: torinese e cuneese meridionali, alessandrino orientale, vercellese settentrionale, novarese e verbano-cusio-ossola.
In 34 stazioni sono stati catturati 4.355 esemplari raggruppati in 77 pool.
Dalle analisi effettuate nei laboratori di Torino dell'IZS PLV non è stata riscontrata alcuna positività per virus trasmissibili dalle zanzare.

 

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12/06/2020 - Primo turno di sorveglianza entomologica (2020)

conta sorv 1

Questa settimana si è concluso il primo turno di sorveglianza entomologica della stagione sulla circolazione dei virus West Nile e Usutu.
Zone sorvegliate: cuneese, biellese, monferrato e torinese settentrionali, alessandrino occidentale, vercellese meridionale e astigiano.
In 32 stazioni sono stati catturati 898 esemplari raggruppati in 50 pool.
Dalle analisi effettuate nei laboratori di Torino dell'IZS PLV non è stata riscontrata alcuna positività per virus trasmissibili dalle zanzare.

 

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04/06/2020 - West Nile Virus stagione 2020

cns ott2019

Le evidenze scientifiche nazionali ed internazionali hanno recentemente dimostrato l’efficacia dei piani di sorveglianza sistematica delle catture di zanzare vettrici e di sorveglianza attiva degli uccelli selvatici nel fornire informazioni precoci sulla circolazione del West Nile Virus.

In data 15 gennaio 2020 la Conferenza Stato, Regioni e Province autonome ha sottoscritto l'intesa sul documento "Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (PNA) 2020-2025".

In data 28 maggio 2020 il Centro Nazionale Sangue ha emesso una circolare recante "Indicazioni per la sorveglianza e la prevenzione della trasmissione del West Nile Virus e Usutu mediante la trasfusione di emocomponenti labili nella stagione estivo-autunnale 2020". 


Per tutta la stagione estivo-autunnale 2020 il Centro Nazionale Sangue provvederà ad emanare, attraverso specifiche circolari, le disposizioni inerenti le misure di prevenzione della trasmissione trasfusionale del WNV. Effettuerà inoltre il monitoraggio settimanale della situazione epidemiologica internazionale attraverso la consultazione del sito dell’European Centre for Disease and Control (ECDC).

 

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28/05/2020 - Il nuovo Coronavirus (SARS-CoV-2) non può essere trasmesso attraverso le punture delle zanzare

mb mosquito bite tw

La stagione calda si avvicina, le temperature si rialzano e così, come di consueto, tornano anche le fastidiose zanzare.
E in una fase di emergenza come quella che siamo vivendo, c'è chi si chiede se questi insetti possano in qualche modo favorire la trasmissione del nuovo coronavirus.

L'Istituto Superiore di Sanità (ISS) chiarisce i dubbi rispetto al possibile contagio di COVID-19 attraverso le punture: "Il virus responsabile della COVID-19 è un virus respiratorio e si trasmette da uomo a uomo principalmente attraverso le minuscole goccioline emesse con starnuti o colpi di tosse o portando le mani alla bocca, al naso o agli occhi dopo aver toccato superfici od oggetti contaminati di recente. Ad oggi non c’è alcuna evidenza scientifica di una trasmissione attraverso artropodi vettori, quali zecche, zanzare o altri insetti che succhiano il sangue, che invece possono veicolare altri tipi di virus (detti arbovirus), responsabili di malattie completamente diverse dalla COVID-19, come ad esempio la dengue e la febbre gialla." 

Anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), con l'infografica riportata sulla sinistra e liberamente tradotta in italiano, sgombra il campo da comprensibili timori:
"Ad oggi non ci sono informazioni o prove che suggeriscano che il nuovo coronavirus possa essere trasmesso dalle zanzare. Il nuovo coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso le goccioline generate quando una persona infetta tossisce o starnutisce, o attraverso goccioline di saliva o secrezioni dal naso. Per proteggerti, lavati spesso le mani con una soluzione a base alcolica o con acqua e sapone. Inoltre, evita il contatto ravvicinato con chiunque tossisca e starnutisca."

 

Pagina aggiornata a maggio 2020

28/02/2020 - La lotta silenziosa del Sud America contro la dengue

mappa rischio dengue americhe caraibi

Nell'America del Sud, nel 2019, la propagazione della febbre dengue ha toccato picchi storici, con rapidità di contagio ancora superiore rispetto all'anno 2015.
L'Organizzazione panamericana della salute (PAHO) ha diffuso nei giorni scorsi dati sconvolgenti: i casi accertati di infezione sono stati circa 3 milioni 140 mila, per un totale di oltre 1.500 decessi. Solo un anno prima, nel 2018, i contagi furono sei volte in meno.
Scrive la PAHO: "Paesi come Belize, Costa Rica, El Salvador, Messico, Nicaragua hanno riferito tre volte tanto i casi dell'anno precedente. Altri, come Antigua e Barbuda, Brasile, Guadalupa, Guatemala, Honduras, Giamaica, Martinica e Repubblica dominicana fra le sette e le dieci volte il numero di contagi di dengue registrati nel 2018".

Ma la diffusione non sembra rallentare neanche nel 2020: nelle prime quattro settimane dell’anno, i casi sono già stati più di 125 mila, in netta crescita.

 

Pagina aggiornata a febbraio 2020

25/02/2020 - Cos'è lo spillover?

spillover news

Spillover è una parola inglese che significa tracimazione, traboccamento ma anche, in senso figurato, ripercussione, ricaduta. Questa parola è stata riutilizzata nel linguaggio scientifico per indicare un fenomeno che stiamo tutti imparando a conoscere negli ultimi mesi: il passaggio di un patogeno da una specie animale, con cui convive da millenni, a una nuova specie che recentemente ha incontrato e ha "imparato" a infettare. L'epidemia di coronavirus SARS-CoV-2, ancora in atto in Cina, è solo il più recente esempio di spillover: un virus che non si sa bene da quale animale venga (serpenti, pipistrelli, pangolini, le ipotesi continuano a rincorrersi) ha trovato nell'uomo un perfetto mezzo di trasporto e moltiplicazione, il cui sistema immunitario non ha ancora imparato a contrastarlo efficacemente.
Ma di malattie originate da spillover ne sono pieni il mondo e la storia, dalla peste al morbillo, dall'AIDS all'ebola. Anche le malattie trasmesse dalle zanzare sono probabilmente tutte il risultato di spillover più o meno antichi e noti. Persino la malaria, che fino a pochi anni fa era considerata una malattia completamente "umana", in quanto trasmessa da uomo a uomo attraverso una zanzara, è stata recentemente ricondotta alla famiglia delle zoonosi, almeno ai suoi albori. Si è infatti scoperto che i plasmodi umani sono molto affini a quelli che possono infestare gli scimpanzé, dai quali, migliaia di anni fa, è con molta probabilità avvenuto il "salto".
Dalle scimmie provengono certamente anche i virus che provocano dengue (dall'Asia), chikungunya (dall'Africa), Zika (dall'Africa) e febbre gialla (dall'Africa, ma che ha un ciclo selvatico anche nelle scimmie sudamericane, con continui spillover in popolazioni umane non vaccinate), tutti trasmessi dalle zanzare. C'è da sottolineare però che non sono solo le nostre "cugine" quadrumani i serbatoi ideali per la moltiplicazione di virus in grado di "saltare" nella popolazione umana grazie alle zanzare (il che potremmo aspettarcelo, vista la breve distanza filogenetica che ci separa dagli altri primati). In realtà anche gli uccelli, i roditori e il bestiame, solo per fare qualche esempio più noto, sono efficienti reservoir per virus che di tanto in tanto entrano in un ciclo di trasmissione che comprende l'uomo, molto spesso grazie alle zanzare. Per gli uccelli ricordiamo la febbre del Nilo Occidentale (West Nile fever), l'Usutu e le encefaliti equine occidentale e orientale, per i roditori l’encefalite equina Venezuelana e per il bestiame la febbre della Rift Valley.
In un mondo che abbiamo reso sempre più affollato, globalizzato, con inarrestabili distruzioni di habitat e cambiamenti climatici, il fenomeno dello spillover sarà forse sempre più frequente. Questa è una delle lezioni che dobbiamo imparare da SARS-CoV-2. Uno stimolo in più per chi, come noi, tiene ogni giorno sotto la propria lente d'ingrandimento uno dei principali vettori di malattie: la zanzara.
Foto: Scientific Reports - Nature

 

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07/02/2020 - Controllo delle arbovirosi in un approccio One Health

rvf info cdc

L'OMS ha recentemente richiamato l'attenzione su quelle che saranno le sfide del prossimo decennio, indicando il binomio cambiamenti climatici e ambientali e malattie infettive come una delle sfide più drammatiche.

E' con questa consapevolezza che 80 esperti della Rete MediLabSecure (MLS), di cui fa parte anche l'ISS (Istituto superiore di sanità), hanno preso parte al Meeting Regionale che si è svolto a Dakar il 20-24 gennaio scorsi. L'obiettivo è stato quello di fare il punto sulla diffusione della Rift Valley Fever nella Regione del Sahel e del Maghreb.

In particolare dopo l'epidemia in Niger del 2016, almeno 399 casi sospetti e 33 morti, risulta indispensabile rafforzare le capacità di controllo delle arbovirosi prioritarie con un approccio di One Health.

Per maggiori informazioni, consultare l'approfondimento a cura dell'ISS.

 

Pagina aggiornata a febbraio 2020

06/02/2020 - Le specie di zanzara scoperte e classificate sono aumentate. Ad oggi ce ne sono ben 3.570

Sfilata di zanze

Nel mese di gennaio le specie di zanzare note e considerate valide dal Mosquito Taxonomic Inventory sono salite a 3570. Sono infatti state riconosciute le nuove specie Heizmannia (Heizmannia) rajagopalani (Natarajan, Eapen & Jambulingam, 2020) e Hulecoeteomyia bhutanensis (Somboon & Harbach, 2020).
La prima si trova nel Kerala, in India, e secondo i suoi scopritori era in precedenza erroneamente confusa con la specie Heizmannia metallica da cui ora è stata separata. La seconda è una nuova specie del Bhutan.

 

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31/01/2020 - Paraguay: è emergenza dengue, contagiato anche il presidente Benitez

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Il consiglio comunale di Asunción, la capitale del Paraguay, ha dichiarato l'emergenza sanitaria e ambientale, a causa della proliferazione dei casi di dengue in città.
La risoluzione, approvata dai consiglieri comunali, propone di intensificare i servizi di pulizia e raccolta dei rifiuti, dopo che l'epidemia ha provocato quattro casi mortali e oltre 2.000 possibili contagiati in tutto il paese. Nel frattempo, il ministro della salute Julio Mazzoleni, ha avvertito che il "picco" dei casi di dengue potrebbe verificarsi a febbraio.
Il 22 gennaio scorso, il Ministero della Salute ha confermato che anche il presidente del Paraguay, Mario Abdo Benítez, ha contratto la malattia.

 

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24/01/2020 - Arbovirosi in Italia: i dati al 31 dicembre 2019

dengue 7 2019

In Italia, sono soggette a sorveglianza speciale le seguenti arbovirosi: chikungunya, dengue, Zika, West Nile, Usutu, encefalite da zecca (Tbe) e le infezioni neuro-invasive da virus Toscana.

Da pochi giorni, sul sito di Epicentro, sono disponibili gli ultimi rapporti mensili per la stagione 2019.

Nei Rapporti n. 7, relativi al periodo compreso fra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2019, il sistema di sorveglianza ha segnalato 185 casi di dengue, 18 casi di chikungunya e 4 casi di Zika.

Chi volesse maggiori informazioni, può trovarle a questo link: Sistema nazionale di sorveglianza delle arbovirosi: i bollettini periodici (Epicentro - Il portale dell'epidemiologia per la sanità pubblica).

 

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10/01/2020 - Malaria in Burundi: cos'è successo nel 2019

malaria burundi

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha riportato un progressivo incremento dei casi di malaria in tutti i 46 distretti del Burundi.

Da inizio 2019, sono stati segnalati 8.571.897 casi di malaria, inclusi 3.170 decessi in un Paese di circa 12 milioni di persone.
Si tratta di un aumento del 93% del numero di casi di malaria rispetto allo stesso periodo del 2018, in cui sono stati segnalati 4.438.671 casi.

L'ultima epidemia di malaria in Burundi è stata registrata nel 2017, ha colpito tutti i distretti del paese e ha provocato 6.218.058 casi e 2.752 decessi.

 

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