Zanzara di risaia (Ochlerotatus caspius)


GENERALITA'

Quella che in Piemonte viene comunemente chiamata zanzara di risaia (nome scientifico Ochlerotatus caspius o Aedes caspius) presenta una colorazione molto variabile tra popolazioni e anche all’interno della stessa popolazione. Nella forma più comune si distingue per l'addome, acuto, prevalentemente scuro, con una banda mediana e due laterali chiare e continue in tutti i segmenti, molti dei quali portano anche bande chiare trasversali. Ne deriva un disegno complessivo dell'addome a "crocette" chiare.

Le femmine pungono sia durante il giorno, specie nelle aree in ombra o nelle giornate nuvolose, sia di notte, con un picco di attività nelle ore più fresche della giornata e al crepuscolo. Esse mostrano un elevato grado di antropofilia e possono essere fonte di fastidio per l'uomo e gli animali domestici. Si tratta di una specie che punge soprattutto all'aperto ma, in presenza di densità elevate, non sono rari i casi di attacchi all'interno delle abitazioni.

L’attività degli adulti cessa in genere all'inizio dell'autunno.

Specie molto comune in Italia, soprattutto nelle regioni costiere e in quelle risicole. E' in grado di spostarsi di molti chilometri dai suoi focolai di sviluppo. 

Anche altre zanzare possono utilizzare le acque di risaia per moltiplicarsi, tra cui alcune zanzare anofeli, la zanzara comune e la Culex modestus, simile alla precedente ma più aggressiva, sebbene più piccola. Si distingue dalla zanzara comune per il colore di base giallognolo e per la mancanza di striature trasversali sull'addome, che appare ricoperto da scaglie bruno-rossastre.


CICLO BIOLOGICO

Il ciclo biologico della zanzara di risaia è simile a quello delle altre zanzare.

Oc. caspius appartiene a quel gruppo di zanzare che depongono le uova su suolo precedentemente sommerso e quindi verosimilmente destinato ad allagarsi di nuovo. Questi substrati producono, probabilmente, delle sostanze chimiche volatili che possono essere riconosciute dalle femmine gravide di Oc. caspius. Le uova, una volta deposte, bloccano il loro sviluppo, in attesa di venir sommerse, cosa che può accadere anche ad alcuni anni di distanza.

La temporizzazione della schiusa, affinché coincida con la presenza di condizioni di sviluppo ideali, è un altro prerequisito indispensabile per permettere lo sviluppo di questa specie nei corpi d'acqua temporanei. Il meccanismo di controllo della schiusa è regolato da fattori esterni, quali la concentrazione di ossigeno nell'acqua e la sua temperatura.

Come per le altre zanzare, dalle uova nascono delle larve acquatiche che, attraverso 4 stadi di crescita, separati da mute, raggiungono lo stadio di pupa. La zanzara adulta sfarfalla dopo circa 48 ore, abbandonando la spoglia della pupa (esuvia) nell'acqua. La durata del ciclo larvo-pupale varia a seconda della temperatura: in piena estate dura meno di una settimana.


COME SI DIFFONDE

Si tratta di una specie con grandi capacità di spostamento: in presenza di popolazioni molto grandi e di situazioni climatiche favorevoli (temperatura e umidità elevate) le femmine riescono a coprire varie decine di chilometri dai luoghi in cui sono nate a quelle in cui arrecano fastidio.


ABITUDINI E HABITAT

Il principale picco di attivFocolaio Zanzara di Risaiaità di questa specie sono le ore a cavallo del tramonto. Ma quando ci si addentra tra la vegetazione in pieno giorno, gli individui che qui si riparano colgono l'occasione per attaccare ripetutamente. Si tratta infatti di una specie molto molesta anche per la sua insistenza oltre che per le sue dimensioni.

È fortemente antropofila, ma non disdegna altri animali, è per lo più esofila, ma può attaccare anche all'interno delle abitazioni. Tra le aree di sviluppo caratteristiche di questa specie, le più comuni in tutto il nord Italia sono quelle coltivate a riso in sommersione alternata: durante le asciutte vengono deposte migliaia di uova che si schiudono con le successive sommersioni delle piane, quando le larve trovano scarsissima competizione e predazione essendo tra i primi animali a svilupparsi nelle acque appena immesse.

Altrove si sviluppa anche in paludi costiere con acque salmastre. È infatti una specie adattabile a vari gradi di salinità. In ogni contesto, Oc. caspius trascorre l'inverno sotto forma di uovo deposto sul terreno alla fine della stagione precedente.

 


RISCHI SANITARI

Al momento in Piemonte non sono presenti particolari rischi sanitari legati alla presenza di questa zanzara, se non quelli legati a possibili reazioni allergiche alla sua puntura.

È un vettore di filariosi del cane.

In alcuni esemplari della specie è stato trovato il virus West Nile, ma non ci sono ancora prove che dimostrino un coinvolgimento attivo nella diffusione del virus.


Pagina aggiornata a marzo 2024. Links verificati il 6 marzo 2024.