20/06/2018 - Le specie di zanzara scoperte e classificate sono aumentate. Ad oggi ce ne sono ben 3.559.

Sfilata di zanze

Grazie a una nuova specie del Kerala (stato dell'India sud-occidentale) descritta da Natarajan, Rajavel e Jambulingam, denominata Uranotaenia pseudostricklandi, e a due specie del Costa Rica descritte da Harbach e chiamate Sabethes andreae e S. theresae, sale a 3.559 il numero di specie valide di zanzare.

 

Pagina aggiornata a giugno 2018

24/05/2018 - Piano di sorveglianza e risposta alle arbovirosi trasmesse da zanzare invasive (Aedes sp.) con particolare riferimento ai virus chikungunya, dengue e Zika (anno 2018)

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È stata pubblicata la nuova circolare del Ministero della Salute sul "Piano di sorveglianza e risposta alle arbovirosi trasmesse da zanzare invasive (Aedes sp.) con particolare riferimento ai virus chikungunya, dengue e Zika". 

In Europa (Unione Europea e Spazio Economico Europeo) nel 2017 si sono verificate due epidemie autoctone di Chikungunya, una in Francia, tra i dipartimenti del Var e di Hérault, e una in Italia, con epicentro in Lazio, propaggini in Calabria e due casi isolati nelle Marche e in Emilia Romagna. In Italia i casi autoctoni probabili sono stati 489, di cui 282 confermati in laboratorio.
Sempre in Italia, nel 2017, si sono inoltre verificati 125 casi d'importazione: 5 da virus chikungunya, 94 da virus dengue e 26 da virus Zika (dati non definitivi).

Il Piano ha l'obiettivo principale di ridurre il rischio di trasmissione autoctona di questi arbovirus sul territorio nazionale, tramite la sorveglianza epidemiologica dei casi umani d'importazione o, eventualmente, autoctoni, la sorveglianza entomologica, il controllo degli insetti vettori, la comunicazione del rischio, la formazione e la prevenzione della trasmissione tramite le trasfusioni di sangue ed emocomponenti, cellule e tessuti e la donazione di organi.

Per ulteriori notizie, consultare la Circolare 18 maggio 2018 "Piano Nazionale di sorveglianza e risposta alle arbovirosi trasmesse da zanzare invasive (Aedes sp.) con particolare riferimento ai virus Chikungunya, Dengue e Zika - 2018" e allegati.

 

Pagina aggiornata a maggio 2018

09/04/2018 - La relazione dell’European Commission JRC sulla minaccia rappresentata dalla diffusione degli arbovirus

jrc report cover

Oggi cerchiamo di riassumere per voi i risultati di una recente relazione dell’European Commission Joint Research Centre redatta allo scopo di sensibilizzare governi e cittadini europei sulla minaccia rappresentata dalla diffusione degli arbovirus, ossia di quei virus diffusi e trasmessi da artropodi vettori, principalmente zecche e zanzare.

Spinti dai cambiamenti climatici, trasportati con i viaggi e i commerci internazionali, insetti e altri artropodi in grado di trasmettere malattie si stanno diffondendo in ogni parte del mondo.
Questo significa che sempre più esseri umani sono esposti al rischio di contrarre infezioni virali come dengue, chikungunya, Zika, West Nile, febbre gialla o encefalite da zecca (TBE). Per molte di queste malattie non esistono vaccini o specifici farmaci: la prevenzione resta l’arma più efficace, ma servono professionalità e investimenti adeguati. La relazione parte da alcuni dei casi più indicativi tra quelli avvenuti negli ultimi decenni.

1) Molte zanzare del genere Aedes sono in grado di diffondere diversi arbovirus e possono moltiplicarsi agevolmente negli ambienti urbani a causa della mancanza di predatori naturali e della disponibilità di cibo e habitat in cui riprodursi. Sono vissute per millenni in Africa e Asia meridionale ma nell’ultimo secolo si stanno sempre di più diffondendo in molte aree del globo. Di recente sono arrivate in molti Paesi europei e americani, soprattutto a causa del commercio e dei viaggi internazionali. La loro diffusione rappresenta un problema per la salute pubblica poiché sono difficili da eradicare e da contenere.

2) Il virus responsabile della TBE è stato ormai trovato in diversi paesi europei, tra cui Austria, Repubblica Ceca, Germania, Lituania, Polonia, Slovacchia, Svezia e, più recentemente, Paesi Bassi. Uno dei principali vettori di questo virus, la zecca Dermacentor reticulatus, si sta rapidamente diffondendo in tutta Europa, è resistente al freddo e può addirittura vivere sott'acqua per diversi mesi. Gli esseri umani possono infettarsi non solo dalla puntura di una zecca infetta, ma anche dal consumo di prodotti a base di latte non pastorizzato, che non rispettano gli standard di sicurezza europei, derivanti da animali infetti. Fortunatamente, esiste già un vaccino.

3) Il virus Zika ha ricevuto molta attenzione a causa della sua associazione con disturbi neurologici e con la microcefalia perinatale. Identificato per la prima volta nel 1947 nella foresta di Zika in Uganda, la sua diffusione è una seria preoccupazione data la crescente presenza di uno dei suoi vettori, la zanzara tigre, nelle zone temperate, tra cui Europa e America. La prima epidemia di Zika è stata riportata nel 2007 in Micronesia (Oceania). Da lì si è diffusa alla Polinesia francese e al Brasile, dove nel 2015 ha infettato oltre un milione di persone.
Più di 80 paesi in tutto il mondo hanno confermato casi autoctoni della malattia. Non esiste, allo stato attuale, un vaccino approvato né un trattamento medico specifico.

La relazione prosegue descrivendo e discutendo i vari metodi che sono stati usati per controllare la diffusione delle zanzare, inclusi insetticidi, trappole attrattive, modificazione genetica, bonifica territoriale e sorveglianza degli habitat. Attualmente, i metodi più sicuri, efficaci e facilmente disponibili sono rappresentati dalle trappole (utili solo per aree relativamente piccole), le zanzariere e le operazioni di riduzione dei potenziali siti di riproduzione (piccole raccolte di acqua stagnante).

Mentre il team di ricerca che ha condotto questo studio invoca un miglior controllo delle popolazioni di zanzare, avvisa anche che rimuoverle completamente dall’ecosistema sarebbe una scelta poco saggia: sono parte della catena alimentare ed efficienti impollinatrici. Eliminarle completamente potrebbe avere effetti negativi sulla natura e, di conseguenza, sull’uomo

Per ulteriori notizie, leggere la relazione completa "Toward Climate Change Impact: Vectors carrying viral infection. What we should know".   

 

Pagina aggiornata ad aprile 2018

21/03/2018 - Febbre gialla, da gennaio cinque casi in Europa

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Sono in aumento i casi di viaggiatori europei non vaccinati che, di ritorno dal Brasile, si sono ammalati di febbre gialla: dall'inizio di gennaio si sono registrati cinque casi, di cui uno letale. Tanti, se si considera che tra il 1999 e il 2016 sono stati in tutto sei.
A evidenziarlo è il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), che invita i cittadini europei che hanno in programma di andare in Brasile, o vivono in aree a rischio di febbre gialla, a vaccinarsi se non l'hanno già fatto. 

I casi più recenti di febbre gialla sono stati segnalati negli stati brasiliani di San Paolo, Rio de Janeiro e Minas Gerais.
Secondo l'ECDC il rischio di importazione e conseguente trasmissione di febbre gialla in Europa rimane comunque molto basso, perché il virus dovrebbe essere introdotto dai viaggiatori nelle aree in cui le zanzare competenti sono molto attive e ben presenti. 

Anche negli Usa, i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (Centers for Disease Control and Prevention - CDC) raccomandano ai viaggiatori di tutelarsi, vaccinandosi almeno 10 giorni prima della partenza, e di adottare tutte le misure di precauzione per proteggersi dalle punture delle zanzare durante la permanenza in Brasile. A chi non è raccomandata la vaccinazione, l'invito è di non andare nelle zone dove il virus è più diffuso.

Per maggiori informazioni, consultare le news e la valutazione rapida del rischio (epidemia di febbre gialla in Brasile - terzo aggiornamento) sul Sito dell'ECDC.
Per ulteriori notizie, leggere l'articolo pubblicato sul Sito di Eurosurveillance.   

 

Pagina aggiornata a marzo 2018

19/03/2018 - SEREMI: Malattie emergenti trasmesse da vettori - dengue, chikungunya, Zika, West Nile - Report 2017

Report 2017

Pubblicata, dal Servizio di riferimento regionale di epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle malattie infettive (SEREMI), la relazione riassuntiva di quanto accaduto nell'anno appena trascorso in Piemonte.

Durante il 2017, sono stati segnalati: 18 casi di dengue, 1 di chikungunya, 2 di Zika e 2 di West Nile in persone residenti o domiciliate in Piemonte.

Per maggiori informazioni, consultare il report completo sul Sito del SEREMI.
Per ulteriori notizie, consultare il report completo dell'anno 2016 sul Sito del SEREMI.   

 

Pagina aggiornata a marzo 2018

14/03/2018 - Febbre gialla in Brasile. L’OMS raccomanda la vaccinazione ai viaggiatori internazionali

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Fra il 1° luglio 2017 e il 28 febbraio 2018, in Brasile sono stati segnalati 723 casi umani confermati di febbre gialla, inclusi 237 decessi; questo numero è maggiore di quello segnalato nello stesso periodo del 2016/2017 (576 casi confermati, inclusi 184 decessi).
Questo aumento è probabilmente dovuto alla circolazione del virus della febbre gialla in aree del paese con una più alta concentrazione di popolazione e in aree in cui precedentemente non era raccomandata la vaccinazione contro la febbre gialla. Sono stati segnalati casi confermati negli stati di Minas Gerais (314 casi, inclusi 103 decessi), San Paolo (307 casi, inclusi 95 decessi), Rio de Janeiro (96 casi, inclusi 38 decessi), Espírito Santo (5 casi confermati, nessun decesso) e nel Distretto Federale (1 caso mortale). 

Inoltre, il numero di casi confermati di febbre gialla in viaggiatori internazionali non vaccinati è aumentato dai sette segnalati precedentemente (uno in Francia e uno in Olanda, due in cittadini argentini, tre in cittadini cileni) a dieci in totale. I tre ultimi casi sono stati segnalati in viaggiatori provenienti dall’Argentina (un caso), e più recentemente dalla Romania (un caso) e dalla Svizzera (un caso).
Si sta investigando il probabile luogo dove questi viaggiatori si sono infettati e probabilmente si tratta di Mairiporã/Atibaia (un caso), Ilha Grande, municipio di Angra do Reis (otto casi), Brumadinho, Minas Gerais (un caso). 

Fra il 1° luglio 2017 e il 28 febbraio 2018, sono state segnalate in totale 4.161 epizoozie fra i primati non umani, 554 delle quali sono state confermate dal laboratorio. Sono state segnalate epizoozie con circolazione confermata della febbre gialla in primati non umani in sei stati (Espírito Santo, Mato Grosso, Minas Gerais, Rio de Janeiro, San Paolo e Tocantins). San Paulo rappresenta il 40% di tutte le epizoozie. 

Il rapido aumento del numero di casi e di epizoozie durante gennaio e febbraio 2018, desta preoccupazione a causa della persistenza di elevata circolazione virale nelle aree a rischio e della diffusione a nuove aree, particolarmente in prossimità di aree urbane di grandi città, quali San Paulo e Rio de Janeiro, e in municipi che precedentemente non erano considerati a rischio di febbre gialla. 
L’aumento nel verificarsi di casi confermati di infezione da febbre gialla mostra inoltre la potenzialità di diffusione internazionale. 

Attualmente, la trasmissione della febbre gialla, da parte di Aedes aegypti non è stata documentata. Il virus silvestre della febbre gialla è trasmesso alle scimmie da zanzare che vivono nelle foreste quali Haemagogus e Sabethes spp. Le persone esposte a queste zanzare possono contrarre l’infezione, se non sono vaccinate.

In studi entomologici condotti durante le epidemie 2016/2017 in alcuni degli stati colpiti, zanzare Haemagogus isolate sono state riscontrate positive per febbre gialla indicando una predominanza del ciclo silvestre. Più recentemente, uno studio condotto dall’Istituto Evandro Chagas segnalato dal Ministero della salute brasiliano ha rivelato il riscontro di virus della febbre gialla in zanzare tigre (Aedes albopictus) catturate in aree rurali in due municipi a Minas Gerais (Ituêta e Alvarenga) nel 2017. Il significato di questo ritrovamento richiede ulteriori indagini.
L’ultima epidemia documentata di febbre gialla urbana in Brasile risale al 1942. 

L’OMS incoraggia gli Stati Membri a prendere tutte le azioni necessarie per informare estensivamente i viaggiatori sui rischi e sulle misure preventive, inclusa la vaccinazione, e di informarli sui centri autorizzati per la vaccinazione contro la febbre gialla presenti nel proprio territorio, in accordo con l’allegato 7 del Regolamento Sanitario Internazionale (2005).

I viaggiatori dovrebbero inoltre essere informati sui sintomi e segni della febbre gialla e istruiti sulla necessità di recarsi dal medico in presenza di sintomi.
I viaggiatori che tornano con viremia in atto possono rappresentare un rischio per lo stabilirsi di cicli autoctoni di trasmissione della febbre gialla in aree in cui sia presente il vettore competente. 

La febbre gialla può essere facilmente prevenuta con la vaccinazione. Una singola dose di vaccino approvato dall’OMS contro la febbre gialla, somministrato almeno 10 giorni prima del viaggio, è sufficiente a conferire un’immunità continua e che si protrae per tutta la vita contro la malattia, senza necessità di una dose di richiamo. 
L’OMS ha aggiornato il 16 gennaio 2018 l’area del Brasile a rischio di febbre gialla e le relative raccomandazioni per la vaccinazione dei viaggiatori internazionali; la mappa aggiornata dell’area a rischio e le raccomandazioni per la vaccinazione contro la febbre gialla sono disponibili sul sito dell’OMS ITH

Pagina aggiornata a marzo 2018

23/02/2018 - OMS. Aggiornato l’elenco delle malattie infettive emergenti a rischio epidemico

OMS blueprint list

Febbre Congo-Crimea, malattia da virus Ebola, febbre emorragica di Marburg, febbre di Lassa, sindrome respiratoria mediorientale da Coronavirus (Mers), sindrome respiratoria acuta grave (Sars), infezione da virus Nipah, Febbre della Rift Valley e malattia da virus Zika: sono alcune delle patologie inserite nell’elenco di malattie con un significativo potenziale epidemico rispetto alle quali, tuttavia, per la mancanza o l’insufficienza di strumenti di controllo e contenimento, si impone la necessità di investimenti in ricerca. Nella lista, stilata dal gruppo di lavoro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) di scienziati ed esperti di sanità pubblica coinvolti nella strategia globale R&D Blueprint di preparazione ("preparedness") a eventuali epidemie e pandemie è stata introdotta anche la condizione “malattia X” ("disease X") a indicare la consapevolezza che un’epidemia grave e globale o sovranazionale può originare da un patogeno al momento non identificato.

Su 8 malattie o gruppi di malattie, ben tre hanno come vettori degli artropodi, due delle quali le zanzare (RVF e Zika, mentre CCHF le zecche del genere Hyalomma).

Per quanto riguarda lo Zika, l'OMS ha stabilito le seguenti priorità di ricerca e sviluppo:

  • creazione di un test multiplo per flavivirus (famiglia che comprende oltre a Zika, dengue, chikungunya), da aggiungere ai test tradizionali;
  • produzione di vaccini protettivi per prevenire la sindrome congenita da virus Zika;
  • strumenti di controllo vettoriale innovativi in grado di ridurre la popolazione delle zanzare vettrici.

Per l’occasione sono state discusse e prese in considerazione per l'inclusione nell'elenco prioritario malattie aggiuntive, tra cui: febbri emorragiche arenavirali diverse dalla febbre di Lassa, chikungunya, malattie coronavirali altamente patogene diverse dalla MERS e dalla SARS, emergenti enterovirus non polio (compresi EV71, D68) e grave febbre con sindrome da trombocitopenia (SFTS).
Queste malattie secondo l’Oms generano importanti rischi per la salute pubblica e sono necessarie ulteriori ricerche e sviluppo, tra cui la sorveglianza e la diagnostica.

Per approfondimenti, consultare la Pagina List of Blueprint priority diseases e la pagina Zika R&D presenti sul Sito dell'Oms.

Pagina aggiornata a febbraio 2018

20/02/2018 - ECDC. Distribuzione di Aedes albopictus (zanzara tigre) in Europa

Aedes albopictus gen 2018

La cartografia, aggiornata recentemente dagli esperti dell'European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), mostra l'attuale distribuzione di Aedes albopictus nell'area europea, dov'è in forte espansione ormai da una trentina d'anni.
Questo potenziale vettore per il virus Zika, già responsabile di piccoli focolai europei di dengue e chykungunya, risulta ormai stabilmente presente lungo tutte le regioni europee che si affacciano al Mediterraneo (da Gibilterra alla Tracia occidentale)sulla costa atlantica meridionale francese, in Alsazia, nel Baden-Württemberg occidentale, nel Canton Ticino, in Bulgaria, lungo le sponde orientali del Mar Nero (le uniche ad avere anche Aedes aegypti), mentre è indicata solo come "introdotta" in zone più continentali di Francia, Svizzera, Germania, Austria, Rep Ceca, Slovacchia, Serbia, Belgio e Olanda. Sulle altre sponde del Mediterraneo risulta presente in Algeria, Israele, Giordania, Libano e Siria.

Pagina aggiornata a febbraio 2018

08/02/2018 - L’Ecdc ricorda la necessità di rafforzare la sorveglianza sulle arbovirosi

Aedes aegypti gen 2018

In seguito ai recenti ritrovamenti di Aedes aegypti, zanzara in grado di trasmettere arbovirus come quelli che provocano dengue, chikungunya e Zika, il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) ha pubblicato una nota sulla necessità di rafforzare la sorveglianza entomologica e le attività di controllo di questo vettore in tutta Europa, per evitare la sua diffusione nei Paesi continentali, da zone più esterne.
È infatti dello scorso dicembre la notizia che le autorità sanitarie spagnole hanno rilevato la presenza di Ae. aegypti a Fuerteventura, nelle isole Canarie. Inoltre, in concomitanza di recenti focolai di dengue lungo le coste del Mar Rosso, esemplari di questa specie sono stati identificati all’inizio dell’anno anche in Egitto. Questa zanzara è ormai stabilmente insediata nell’isola portoghese di Madeira (dove è stata responsabile di una vasta epidemia di dengue nel 2012-2013), e più recentemente lungo le coste orientali del Mar Nero, da dove potrebbe diffondersi verso ovest.
Per maggiori informazioni si legga la nota dell'Ecdc.

Pagina aggiornata a febbraio 2018

03/11/2017 - Le specie di zanzara scoperte e classificate sono aumentate. Ad oggi ce ne sono ben 3.557. Le ultime arrivate Paulianius ambremontis, Pl. hirsutus e Pl. rodhaini

Sfilata di zanze

Una recente revisione sistematica ha creato un nuovo genere di zanzare che è stato chiamato Paulianius. Ad esso afferiscono 5 specie precedentemente incluse nel genere Diceromyia (Di. coulangesi, Di. grassei, Di. madagascarensis, Di. nivea e Di. tiptoni) e 3 nuove specie di zanzare: Paulianius ambremontis, Pl. hirsutus e Pl. rodhaini. In compenso sparisce dalle specie valide Di. sylvatica entrata in sinonimia con Pl. madagascarensis. Dopo questa revisione, il numero di generi di zanzare sale a 113 e quello delle specie valide a 3.557.

27/10/2017 - 20° turno di sorveglianza sanitaria

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Il ventesimo turno di sorveglianza sanitaria ha permesso di raccogliere (in 21 stazioni di cattura, di cui solo 6 positive) ed identificare 24 zanzare appartenenti a 3 specie (Ae. albopictus, An. maculipennis, Cx. pipiens) che, raggruppate in 9 pool, saranno sottoposte ad indagine virologica.
I territori monitorati questa settimana sono stati quelli dell'Alessandrino settentrionale, del Cuneese occidentale, del Biellese, dell'Astigiano e della periferia nord della Città di Torino.

20/10/2017 - 19° turno di sorveglianza sanitaria

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Il diciannovesimo turno di sorveglianza sanitaria ha permesso di raccogliere (in 24 stazioni di cattura) ed identificare 132 zanzare appartenenti a 6 specie (Ae. albopictus, Ae. vexans, An. plumbeus, Cx. pipiens, Cs. longiareolata, Oc. geniculatus) che, raggruppate in 25 pool, saranno sottoposte ad indagine virologica.
I territori monitorati questa settimana sono stati quelli dell'Alessandrino meridionale, del Cuneese orientale, del Novarese, del Verbano-Cusio-Ossola, del Vercellese e della parte meridionale della provincia di Torino.