Zanzara anofele (Anopheles)
GENERALITA'
Per "anofeli" s'intendono generalmente tutte le specie di zanzare appartenenti al genere Anopheles.
In Europa, la maggior parte di esse è riconducibile ad un insieme di specie "gemelle", morfologicamente indistinguibili, se non allo stadio di uovo o con particolari misure biometriche delle larve.
Le specie che compongono il cosiddetto complesso Maculipennis sono 8, di cui 7 presenti in Italia: An. atroparvus, An. labranchiae, An. maculipennis, An. melanoon, An. messeae, An. sacharovi e An. subalpinus.
In Piemonte predomina An. messeae, seguita da An. melanoon e An. maculipennis, tutte spiccatamente zoofile, che possono raramente pungere l’uomo e solo quando sono presenti in grandi popolazioni, come accade nel Piemonte orientale a estate inoltrata.
In tutte le specie del complesso, il corpo, dotato di lunghe zampe, è di colore scuro e i palpi sono lunghi come la proboscide. Presentano inoltre caratteristiche macchie sulle ali, dovute a gruppi di scaglie scure.
Allo stesso genere, ma non al complesso Maculipennis, appartengono altre zanzare presenti in Italia e in Piemonte, tra cui An. geniculatus, le cui larve si sviluppano nei ristagni che si raccolgono nei cavi degli alberi e che quindi è trattata con le zanzare di bosco.
CICLO BIOLOGICO
Il ciclo biologico della zanzara anofele è simile a quello delle altre zanzare, ma l'aspetto delle larve è sensibilmente differente.
Alcuni giorni dopo il pasto di sangue, le femmine cercano dei luoghi adatti alla deposizione delle uova, ossia raccolte d'acqua chiare, fresche, pulite e spesso, ma non sempre, ombreggiate.
Le uova vengono deposte singolarmente in acqua e rimangono a galla grazie a speciali strutture esterne.
Come per le altre zanzare, dalle uova nascono delle larve acquatiche che, attraverso 4 stadi di crescita, separati da mute, raggiungono lo stadio di pupa.
A differenza delle altre zanzare qui descritte (tutte della sottofamiglia delle Culicine), le larve degli anofeli (sottofamiglia Anefeline) sono prive di sifone respiratorio e respirano l'ossigeno atmosferico attraverso una placca respiratoria situata sul penultimo segmento addominale, laddove nelle Culicine è presente il sifone. Tale assenza determina la posizione della larva, parallela e adesa al pelo dell'acqua, laddove normalmente si trova anche per alimentarsi. Il capo della larva si può infatti ruotare di 180° in modo da raggiungere le particelle di cibo che vengono portate alla bocca dai vortici creati dal movimento delle ampie spazzole boccali.
Il resto del ciclo è analogo a quello delle altre zanzare.
COME SI DIFFONDONO
Si tratta di specie con scarse o medie capacità di volo (alcuni chilometri), piuttosto rare in città, e più abbondanti nel Piemonte orientale.
ABITUDINI E HABITAT
L'attività della zanzara anofele è prevalentemente notturna.
Le specie più comuni in Piemonte sono però spiccatamente zoofile, tuttalpiù occasionalmente antropofile (An. melanoon) e pungono l'uomo piuttosto raramente. Si nutrono spesso sui grossi mammiferi (es. bovini), generalmente all'interno dei ricoveri (endofagia), tra l'imbrunire e le prime ore della notte.
L’adulto trova rifugio in stalle, magazzini e altri fabbricati (endofilia). An. maculipennis è la specie che meglio si adatta agli ambienti antropizzati, pur essendo anche lei prevalentemente zoofila. La forma svernante in tutte le specie è la femmina adulta.
RISCHI SANITARI
Le specie più antropofile di zanzara anofele (es. An. labranchiae), peraltro assenti in Piemonte, secondo le ultime rilevazioni, sono potenziali vettori di plasmodi malarigeni.
Pagina aggiornata a febbraio 2021